Numerosissimi sono i motivi per i quali abbiamo più volte
chiesto che venisse staccata la spina a questo governo inconcludente,
addirittura deleterio per l’Italia e per gli italiani. Basti pensare alle norme
nefaste introdotte da questo governo gialloverde a scapito delle imprese
italiane, quali il decreto dignità, l’obbligo della fatturazione elettronica,
la “paghetta di stato” o reddito di cittadinanza per finanziare il quale sono
stati apportati tagli al bilancio statale che stanno penalizzando le imprese e
le famiglie in difficoltà.
Basti pensare al blocco di tutte le opere infrastrutturali di cui necessita
l’economia italiana e da cui dipende lo sviluppo ed il rilancio del nostro
Paese.
Basti pensare a tutti i tavoli nazionali per le imprese in difficoltà che non
trovano risposte adeguate da parte di questo governo e che lanciano ombre cupe
sul destino dei loro attuali dipendenti.
Di importanza sicuramente inferiore ma non meno significative sono le responsabilità
di questo governo per le cose fatte ma soprattutto per quelle non fatte in
campo ambientale, in campo agricolo e faunistico.
Mentre l’Italia è stata più volte condannata dall’Unione europea per il mancato
rispetto delle normative ambientali (gestione dei rifiuti, inquinamento,
urbanistica, ecc…) ed è sotto procedura di infrazione per numerosissime altre
questioni che riguardano lo stesso argomento, il governo da dimostrazione di
incapacità nell’affrontare e risolvere alcuni nodi chiave che affliggono il
nostro Paese, dimostrando sospetta dinamicità nel voler eliminare urgentemente
dall’elenco delle specie cacciabili in Italia il moriglione e la pavoncella (a
ruota anche l’allodola), senza considerare che ci sarebbero numerose altre
specie da inserire tra quelle cacciabili visto il loro ottimo stato di
conservazione a livello europeo, alcune delle quali esplicitamente considerate
come normalmente cacciabili in Italia dalla Direttiva 2009/147/CE.
Solerti ad apportare restrizioni ma inerti nell’apportare possibili
aggiustamenti migliorativi.
Quali altri solleciti dovremmo indirizzare a questo governo gialloverde in
merito alla necessità di emanare norme a tutela della colture agricole che
vengono sistematicamente devastate dall’eccessiva ed incontrollata presenza di
fauna selvatica sul nostro territorio?
Quali altri solleciti dovremmo sottoporre all’attenzione di questo governo
gialloverde in merito alla crescente presenza incontrollata del lupo in molte
regioni italiane che sta provocando non solo danni ingentissimi all’economia,
all’allevamento, all’ecosistema, ma sta provocando l’abbandono del territorio
da parte degli allevatori e degli agricoltori che, con la loro presenza, hanno
sempre garantito la manutenzione e la tutela dell’ambiente.
Cosa altro dovremo dire a questo governo sulla necessità di permettere alle
regioni italiane di applicare correttamente il regime di deroga previsto
all’art. 9 della Direttiva 2009/147/CE e dall’art. 19bis della legge statale
n.157/92, opportunità che è stata negata alle regioni perché questo governo,
come del resto i precedenti, non ha mai voluto rispettare la legge e convocare
la Conferenza Stato/regioni per la ripartizione dei quantitativi prelevabili in
deroga tra le regioni che ne hanno fatto esplicita richiesta nel rispetto di
quanto previsto dalle normative comunitarie e nazionali vigenti?
Cosa altro dobbiamo dire su questo governo per indurre chi ha ancora un
briciolo di senso di responsabilità a porre fine a questa agonia e permettere
agli italiani di tornare a votare per dotare questo Paese di un nuovo governo
politicamente omogeneo che sappia prendere delle decisioni per il bene
dell’Italia e degli italiani?
Speriamo che la nostra voce arrivi presto a giusta destinazione e che possiamo
presto rivedere la luce in fondo al tunnel nel quale ci hanno portato.
Sergio Berlato
Coordinatore regionale per il Veneto di Fratelli d’Italia
Presidente della terza Commissione permanente del Consiglio regionale del
Veneto
Venezia, li 9 agosto 2019